OSSIA LE COSE CHE AVREI VOLUTO SAPERE DURANTE LA MIA PRIMA VOLTA
Ammettiamolo: non nasciamo tutti con le scarpe da trekking incorporate, purtroppo. Qualcuno, come me, si innamora della montagna solo da grande, per i motivi più svariati, e in fin dei conti certo non ne mancano! Ma innamorarsi non è mica sufficiente: cominciare a fare escursionismo richiede talmente tante conoscenze e competenze che i consigli per i principianti potrebbero non finire mai. D’altro canto non è mica un caso se la maggior parte degli incidenti in montagna avvengono su sentieri non difficili: spesso gli “escursionisti della domenica” ignorano persino le regole base.
Ma come iniziare nel modo migliore la propria avventura nel mondo dell’escursionismo? Beh, per cominciare potete assicurarvi di avere una grande prima volta seguendo 6 semplici consigli che mi sarebbe tanto piaciuto conoscere alla mia prima escursione.
1) ALLENATEVI
Dovete sempre essere consapevoli del vostro livello di allenamento, soprattutto quando siete alla vostra prima volta e non sapete bene che impegno fisico richiede l’escursionismo. Siete Mike Tyson o siete un pachiderma spiaggiato sul divano come me? Dalla risposta a questa domanda consegue la scelta dell’escursione: è fondamentale scegliere un percorso in linea con il proprio stato di allenamento. Il rischio è quello di sopravvalutarsi e affrontare un’escursione che vi porti al vostro limite massimo o addirittura a superarlo. E vi posso assicurare per esperienza diretta che non è divertente: le Torri di Casanova, con il loro sentiero-trappola mortale, mi hanno insegnato molto bene questa lezione! D’altro canto la fatica e la stanchezza sono alcune delle principali cause di infortuni. Ma non temete: ci sono alcuni ottimi allenamenti, anche quotidiani, per prepararsi per l’escursionismo.
2) DOCUMENTATEVI SULL’ESCURSIONE
Non è mai una buona idea affrontare un’escursione senza conoscerla a fondo. La cosa migliore è documentarsi nel dettaglio durante i giorni precedenti, specie se si va in luoghi isolati o mal gestiti e senza segnali (qualcuno ha detto Appennino?). Una documentazione approssimativa o superficiale ha il potere di trasformare anche la più facile delle escursioni in un incubo ad occhi aperti e piedi doloranti senza fine e soprattutto senza più senso dell’orientamento. Se è capitato a me sul facilissimo sentiero di Rocca Calascio può succedere anche a voi ovunque! Quindi bisogna conoscere bene: da dove partire, dove arrivare, la pendenza e il dislivello e possibilmente i punti dove potersi appoggiare e riposare (rifugi, bivacchi, paesi a cui si passa vicino…) e le fonti d’acqua, specie per le escursioni di più giorni. Come fare? Semplice! Con mappe, riviste e libri specialistici e qualche buon sito sparso nell’infinito web. Un paio di nomi per cominciare la vostra ricerca al meglio: VieNormali.it e VieFerrate.it.
3) STATE ATTENTI AL METEO
Purtroppo non sempre si riesce a evitare di imbattersi nel cattivo tempo, anche prendendo tutte le precauzioni del caso. Per questo motivo bisogna sempre guardarsi intorno e saper riconoscere tutti gli indizi di buono o cattivo tempo che la natura ci offre.
4) SCEGLIETE BENE L’EQUIPAGGIAMENTO E L’ABBIGLIAMENTO
Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare: gente in scarpe da ginnastica sulla ferrata del Piccolo Cir, ragazzi in jeans e Eastpack su un Monte Prena freddo e ostile. La follia nelle scelte dell’equipaggiamento e dell’abbigliamento in montagna è all’ordine del giorno. Basta andarci un paio di volte per incontrare inesperti senza il giusto materiale, e se non vi è mai capitato allora forse siete voi quegli inesperti. Ma come evitarlo? Intanto portando le cose necessarie: giacca a vento, cambio, occhiali da sole (che vi eviteranno una bella congiuntivite attinica) etc… Poi ovviamente scegliendo le scarpe giuste, che non è mai una cosa così facile, e anche lo zaino perfetto, altra piccola sfida. E una volta che avete tutto… beh! Dovete farcelo stare nello zaino, ma non temete: per questo ci sono tecniche ad hoc.
5) STATE ATTENTI ALL’ALIMENTAZIONE E AL SONNO
La vostra prestazione durante l’escursione non dipenderà soltanto dall’allenamento giornaliero che fate (o non fate). In realtà mantenere la giusta alimentazione e dormire abbastanza potrebbe davvero fare la differenza tra un disastro di escursione e un’uscita perfetta. Per cui sì, ha ragione vostra nonna: la colazione è il pasto più importante della giornata. Basta prendere solo un caffè, vi toccherà mangiare, mangiare tanto e bene. Non sarà sufficiente, però, solo questo. L’intera dieta dei giorni precedenti sarà determinante, quindi bisogna fare caso a quanti carboidrati, quanti grassi, quante proteine e quante vitamine si assumono. D’altro canto c’è una dieta specifica per chi vive la montagna. Per esempio la cosa migliore è cenare il giorno prima con dei carboidrati (pasta, riso, cereali…) e non farlo tardi perché anche andare a dormire presto è essenziale per avere migliori riflessi e ottime capacità cognitive. E soprattutto ricordatevi di bere durante l’escursione: minimo un litro d’acqua, meglio ancora se due. Quindi non osate scordarvi di riempire la borraccia perché sarà allora che il vostro sentiero pieno di corsi d’acqua diventerà un sentiero pieno di fango, non è vero Sentiero dei Tedeschi?
6) NON LASCIATE TRACCIA
Quando si va in montagna è importante seguire delle regole non scritte, un galateo montanaro che prevede soprattutto un principio: non lasciare traccia. In molti casi la montagna è ancora uno dei pochi luoghi incontaminati del mondo. È laggiù che si può ritrovare la natura, quella vera, quella indomita, quella che si estende ben al di là degli ordinati confini d’asfalto di un parco urbano. È laggiù che l’uomo torna a essere mero ospite, un ospite che, come tutti gli ospiti, deve essere educato, rispettoso e ammodo. Questo significa non sporcare, né con i rifiuti né con i propri bisogni fisiologici. Ecco perché esistono strategie per occuparsi anche di questo. In fin dei conti anche questo è escursionismo (forse il lato oscuro, certo il più scomodo, dell’escursionismo).
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