venerdì 7 settembre 2018

L'ESCURSIONE ALLA CASCATA GRAWA

LA PRIMA TAPPA DEL WILDEWASSERWEG, IL SENTIERO DELLE ACQUE SELVAGGE


Le vacanze sono finite, ahinoi! Ci tocca tornare a sgobbare. Almeno ve le siete godute un po’? Dove siete stati di bello? Il Signor Coso e io siamo stati nella meravigliosa valle Stubaital in Austria solo per voi! Ebbene sì, non siamo andati lì perché è una delle valli più belle che io abbia mai visto, ma solo per fare riserva di un po’ di escursioni e ferrate da raccontarvi nei prossimi freddi mesi cittadini. Siamo stati gentili no?! E quindi ecco qui la prima storia: l’escursione alla cascata Grawa!

Omini di pietra lungo l'argine del fiume che scorre nella Stubaital in Austria lungo la WildeWasserWeg sulla strada della cascata Grawa
Omini di pietra lungo la strada per la cascata Grawa

Da Nümberger Hutte a Tschangelair Alm


A essere completamente onesti noi questa estate volevamo andarcene in Val di Susa, poi per varie vicissitudini ci siamo dovuti riorganizzare. Così ci siamo affidati alla più scientifica e programmata strategia di decisione: il caso. Più o meno abbiamo girato il mappamondo e ci siamo affidati al dito del Signor Coso che avrebbe potuto puntare il Kilimangiaro, l’Antartide o – e questa sì che sarebbe stata una tragedia – le Hawaii (ma ve lo immaginate fare trekking alle Hawaii?!), ma per fortuna ha puntato una bella valle verdeggiante sotto Innsbruck dove abbiamo scoperto, inoltre, esserci un sacco di vie ferrate, di sentieri escursionistici e di alloggi a relativamente basso prezzo. Bravo dito!

Quindi verso i primi di agosto ci siamo ritrovati a Milders, una frazione di Neustift im Stubaital, delizioso paesino forse un po’ troppo turistico. E abbiamo pensato fosse il caso di alternare percorsi un po’ più impegnativi a sentieri per famiglie per – ehm – farmi riprendere fiato. Però, a essere onesti, il WildeWasserWeg, ossia il Sentiero delle Acque Selvagge, di cui l’escursione alla cascata Grawa è la prima tappa, non era inizialmente nei nostri piani.

Immaginatevi però di essere in Austria, in una valle piena di fiumi e fonti, consapevoli di essere a un passo da una cascata che mozza il fiato, dopo una giornata passata sulla ferrata Fernau a faticare, con una me completamente morta sul divano che a stento riesce ad alzare gli occhi, figurarsi camminare, e con un volantino proprio sulla bellezza della suddetta cascata e su quanto il Sentiero delle Acque Selvagge sia alla portata di tutti: famiglie, anziani, disabili, me morta… non mi avreste proposto anche voi di fare quest’escursione? Il Signor Coso lo ha fatto e ammetto che ancora non mi sono pentita di aver accettato.

Il punto di partenza di questa escursione è un po’ variabile. Nel senso che potete decidere quanto avanti sul WildeWasserWeg iniziare a camminare perché per arrivare in zona da Neustift im Stubaital è necessario prendere l’autobus (che per altro è gratuito 5 giorni su 7 se avete la Stubai Super Card, ossia soggiornando negli alloggi partner, o se come noi vi comprate la Stubai Card, che è uguale all’altra solo che si paga 66€). Noi siccome non volevamo farci tutta la valle a piedi, ma non volevamo neanche farci una passeggiata di 10 minuti siamo scesi alla fermata Nümberger Hütte, dove per altro c’è un comodo parcheggio gratuito se lo si vuole raggiungere in macchina.

Da qui bisogna fare solo un attimo attenzione a intraprendere il sentiero giusto, perché ce ne sono vari: il nostro è quello in basso a destra dando le spalle alla strada. È un sentiero nel bosco che, però, in pochissimo tempo (10/15 minuti) si ricongiunge alla strada asfaltata all’altezza di un parcheggio a pagamento. Qui bisogna attraversare la strada, passare sopra un ponte, e imboccare il sentiero a destra che prosegue lungo il fiume. Piccola precisazione obbligatoria: sui siti della valle dicono che questo percorso è percorribile anche con i passeggini ma, sebbene ne abbia visti un paio affrontare i sassi enormi che costellano la maggioranza del sentiero, mi pare poco comodo avventurarsi in un’impresa del genere, almeno che non si abbia un passeggino da Trial. Comunque dopo questa vacanza in Austria posso assicurarvi che i loro concetti di “facile” e “adatto a famiglie e bambini” non coincidono con i nostri. Poco ma sicuro!


Lungo tutto il lungofiume abbiamo incontrato a ripetizione degli omini di pietra, ossia quei montarozzi di sassi che così spesso si vedono in montagna, ma che qui erano così diffusi e fatti così bene (uno aveva persino una piccola pietra in testa a mo’ di cappello, giuro!) che mi hanno fatto supporre ci fosse dietro la mano di qualche artista. Purtroppo non ho avuto modo di scoprire nulla a riguardo per cui faccio un appello a voi: se sapete l’origine degli omini di pietra della Stubaital, se sapete il nome di un qualche artista che fa queste cose o anche solo se sapete perché questi montarozzi si incontrano sempre in montagna fatemelo sapere nei commenti qui sotto. È da allora che mi tormento a riguardo!

Dopo essere passati dentro a una fattoria (importante: chiudere sempre bene il cancello in questi casi e tenere i cani al guinzaglio per non disturbare le mucche!) e aver riattraversato nuovamente la strada siamo arrivati alla prima malga che si raggiunge con questa escursione: la Tschagelair Alm (1410 m), che ha ovviamente il suo bel rifugio.

Da Nümberger Hütte a Tschagelair Alm (vi sfido a indovinare come si pronuncia questo nome al primo colpo) sono circa 30 minuti di cammino e la pendenza è praticamente nulla e – giuro!- io credevo che il WildeWesserWeg fosse tutto così. Mi sbagliavo… ma non anticipiamo i tempi.


Fiume della Stubaital lungo il Sentiero delle Acque selvagge per raggiungere la cascata Grawa
Il fiume lungo il primo tratto della WildeWesserWeg, verso la cascata Grawa

Da Tschagelair Alm a Grawa Alm


Abbandonata la Tschagelair Alm si prosegue nel bosco per un sentiero ancora piuttosto pianeggiante. Tramite questo percorso si dovrebbe poter raggiungere la base della cascata Grawa, ma essendo io la tipa più fortunata del mondo (quella che l’unica volta che è andata a Londra l’ha trovata tutta in ristrutturazione, quella che ha fatto un salto sulla Marmolada solo per trovarla sciupata) poteva andare tutto liscio? Certo che no! Il sentiero era ovviamente chiuso per lavori. Come mai? Semplice perché le piattaforme panoramiche che lo componevano sono state spazzate via da un’alluvione nel 2017. Però non vi preoccupate: già nell’estate del 2019 dovrebbe essere aperta la nuova, meravigliosa, piattaforma lignea su cui sarà possibile sdraiarsi per godersi in pieno la vista della cascata più larga delle Alpi Orientali. Ebbene sì: con i suoi 96 metri di larghezza la cascata Grawa si guadagna questo primato non da poco.

Nel frattempo, comunque, si è obbligati ad attraversare il fiume e a raggiungere immediatamente la seconda malga di questa escursione: Grawa Alm, dove si trova l’omonimo rifugio (1530m).


La cascata Grawa vista da una delle piattaforme panoramiche
La cascata Grawa

La salita lungo la cascata Grawa


Ovviamente l’escursione non finisce qui. Superando Grawa Alm si incontra un secondo ponte che permette di ritornare dal lato della cascata. Tornando un poco indietro si riesce a raggiungere la base della cascata Grawa che nel 1979 è stata dichiarata monumento naturale per quanto è bella.

Sebbene la piattaforma panoramica più ampia e bassa sia attualmente in costruzione non disperate: non sarete costretti a guardare i 160 metri della cascata a testa in su e farvi venire il torcicollo. Da qui si comincia a salire verso le due piattaforme metalliche che vi permetteranno di godervi di questo splendore a pieno e senza contorsioni. L’unica controindicazione è che i 120 metri di dislivello di quest’escursione sono praticamente concentrati tutti qui. Avvertite i vostri polpacci a riguardo! Per fortuna vi vengono in soccorso gli scalini sassosi, le scalette di legno e le pedanine di legno che vi accompagnano in questa salita nel bosco.

In poco si raggiunge sia la prima pedana (dopo circa 5 minuti), dove si trova anche una panchina per riposare se proprio si è stanchi, sia la seconda (dopo circa 15 minuti dalla prima). E qui finisce la prima tappa del WildeWesserWeg, con la vista di questa meravigliosa cascata che è capace di richiamare spettatori e scalatori anche nella stagione invernale, quando diventa teatro di grandiose arrampicate sul ghiaccio. D’altro canto è a un solo chilometro dal maestoso ghiacciaio Stubai che, però, – neanche a dirlo – era piuttosto sciupato pure lui quando lo sono andata a vedere. Che ci si poteva aspettare?!

Se volete a questo punto potete tornare sui vostri passi e andarvi a bere una buona birra al rifugio Grawa Alm, ma secondo me dovreste fare come noi: continuare per la seconda tappa del Sentiero delle Acque Selvagge, l’escursione che porta a Sulzenau Alm.


La cascata Grawa vista dall'alto verso il basso con la piattaforma panoramica in costruzione
I lavori della futura piattaforma panoramica visti dall'alto della cascata Grawa


Scheda dell’escursione:


Partenza: Neustift im Stubaital (in autobus)
Difficoltà: E
Durata: 1,30 ore circa
Dislivello: 120m
Rifugi: Rifugio Tschangelair Alm, Rifugio Grawa Alm


Tutte le foto sono mie e del Signor Coso

4 commenti:

  1. Omini o ometti di pietra che servono a tracciare percorsi che non sono ben scanditi con la segnaletica tradizionale...ed immagino che questo già lo sapevi. Ma cercando ho trovato che in Cile e in Nepal nascevano per un tributo agli dei (si lasciava una pietra in segno di ringraziamento), quindi alcuni interpretano questi omini come un ringraziamento alla montagna. Non so quanto siano fondate queste info, ma l'idea non mi dispiace! Wini

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    1. Grandeee! Mi hai completamente svoltato la giornata con tutte queste informazioni! E niente: i Cairn sono diventati una delle mie cose preferite in montagna. L'altro giorno, per altro, sulla via del Corno Piccolo ho lasciato anche io una pietra su un omino: il mio ringraziamento alla montagna... :) Grazie per avermi fatto scoprire tutto questo!

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  2. Grazie per le preziose informazioni, stiamo cercando di organizzare una vacanza senza muovere l'auto, partendo da Neustift!

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    1. Ciao! Sono contenta che l'articolo vi sia utile! :) La Stubaital è una valle meravigliosa e offre moltissime escursioni senza mai dover toccare la macchina. Praticamente è un gioiellino incastonato tra i monti! Se andrete alle cascate Grawa (che vi assicuro meritano!) allungatevi fino a Sulzenau Alm perché è stupendo (qui trovate l'escursione se vi interessa: https://trekkingpensieriverticali.blogspot.com/2018/09/la-salita-sulzenau-alm.html). Ah! E poi non perdetevi la salita alla piattaforma panoramica Stubai Blick a cui ci si arriva facilmente tramite funivia (https://trekkingpensieriverticali.blogspot.com/2018/11/lescursione-al-rifugio-sennjoch-hutte.html) e a quel punto vi potete spingere fino in vetta all'Hoher Burgstall, una delle Seven Summit (https://trekkingpensieriverticali.blogspot.com/2018/12/salita-hoher-burgstall.html). Invece se siete tipi da ferrate come noi c'è l'Elferkofel che certamente non vi deluderà (se vi interessa trovate i due articoli a riguardo nella sezione ferrate del blog). Insomma ce n'è per tutti i gusti! Sono certa che adorerete la Stubaital! Anzi poi, se vi va, fatemi sapere come va e se vi piace quanto è piaciuta a noi :D

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