venerdì 23 marzo 2018

IL GIRO DELL’UETLIBERG, SOPRA AI TETTI DI ZURIGO

LA VOLTA CHE ABBIAMO SCOPERTO L’ESISTENZA DI CERES (E NON PARLO DELLA BIRRA)

Sopra Zurigo c’è un monticello. Un piccolo totem che di inverno supera la nebbia nonostante non arrivi neanche a 1000m di altezza. Si chiama Uetliberg ed è la meta preferita in quella zona di famiglie e amati delle facili escursioni. Ecco oggi parliamo di lui.

Vista su Zurigo dall'Uto Kulm, vetta dell'Uetliberg

La partenza da Zurigo


Siccome questa storia ci farà fare un po’ una figuraccia voglio mettere le mani avanti. L’estate in cui il Signor Coso e io abbiamo trascorso qualche giorno a Zurigo grazie alla gentile ospitalità di mia cugina (grazie! grazie! grazie!) era anche l’estate in cui nella Val di Pejo avevamo conquistato il Vioz, visto i laghi del Cevedale e fatto altre cosette come il giro del Lago Pian Palù e il meraviglioso e terribile Sentiero dei Tedeschi dove c’eravamo quasi persi. Era quindi un’estate in cui praticamente ormai strascicavo i piedi per terra. Oltre a tutto questo, per altro, prima di raggiungere l’Uetliberg avevamo visitato per tutta la mattina in lungo e in largo Zurigo quasi esclusivamente a piedi. Eravamo un po’ giustificati nell’essere stanchi (soprattutto perché io non mi chiamo Messner neanche lontanamente e ormai si sarà capito).

E sempre prima di giudicarci male ricordatevi che qualche giorno dopo abbiamo fatto del vero trekking in Svizzera sul Sattel-Hochstuckli che in quanto impronunciabilità del nome fa a gara con l’Uetliberg, ma a differenza di quest’ultimo si può abbastanza chiamare monte. Quindi, insomma, siate clementi.

Fatto sta che comunque quel pomeriggio, resistendo alla tentazione di addormentarci per sempre che ci stava regalando la digestione delle penne al pomodoro cucinate da me (quindi è un miracolo che ci stessero solo facendo addormentare e non ci stessero uccidendo), abbiamo preso armi e bagagli e ci siamo rimessi in cammino verso il colle che sovrasta Zurigo: l’Uetliberg, appunto.

Sapevamo di dover raggiungere la Zurich HB, la stazione centrale, ma da lì non sapevamo come procedere perché avevamo già dei biglietti giornalieri che coprivano la zona centrale di Zurigo ma l’Uetliberg è tutto tranne che centrale. Quindi arrivati in biglietteria abbiamo chiesto cosa fare. Piccolo problema: qualcuno sa come diamine si pronuncia “Uetliberg”? No, perché noi non lo sapevamo. È praticamente impronunciabile. Forse sarebbe più facile dire il nome di Dio. E quindi per poter chiedere cosa fare abbiamo dovuto indicare il monte su una cartina. Siamo più furbi di un furetto svenuto il Signor Coso e io! Così abbiamo scoperto di dover comprare un biglietto supplementare per altre due zone (di cui una era sulla nostra strada praticamente per sbaglio visto che quasi la sfioravamo e basta, ma va beh).

Con i biglietti in mano poi è stato un gioco da ragazzi: il treno che parte da Zurich HB e porta all’Uetliberg si chiama proprio linea Uetliberg e la stazione a cui scendere è la stazione Uetliberg. Insomma è a prova di scemo. Se non fosse che per tutti i venti minuti di viaggio sono stata in ansia perché non capivo se ero o meno in seconda classe (panico da multa direi) avrei potuto quasi dire che sia stato un piacevole viaggio.


Grande lampione a forma di giraffa con quattro lampadine sulla via per la vetta dell'Uetliberg

La salita all’Uetliberg


Arrivati alla base dell’Uetliberg, senza aver preso neanche mezza multa (fatemi i complimenti: era davvero la seconda classe. Poco importa che quel treno abbia solo la seconda classe…) abbiamo individuato facilmente la via di salita per la cima. In realtà per raggiungere la vetta di questa collina della catena Albis si possono scegliere vari sentieri escursionistici. Noi abbiamo scelto il principale e dopo pochi passi abbiamo incrociato quello che forse è il più famoso dei sentieri dell’Uetliberg: il sentiero dei pianeti. Ma, come direbbe Lucarelli, per il momento mettiamolo da parte.

Ignorando il sentiero dei pianeti ma restando invece abbastanza stupiti dai giganteschi lampioni a forma di giraffa, al primo bivio abbiamo intrapreso la strada per la cima e in pochi minuti eravamo sull’Uto Kulm, la vetta dell’Uetliberg (871m). Qui si trova una sorta di giardinetto che già offre numerosissimi punti panoramici su Zurigo e il suo lago. Oltre a questi però ci sono anche un ristorante che ha l’aria di essere molto costoso e un paio di torri: la Uetliberg TV-tower, non accessibile e alta 186m e una seconda torre panoramica, alta 72m e questa volta accessibile pagando 2 franchi al tornello.

Il Signor Coso e io abbiamo una passione per i punti panoramici alti quindi abbiamo pagato immediatamente i 2 franchi richiesti. Al tornello però c’erano un paio di ragazze orientali che, non si sa bene per quale motivo, dopo aver tentato di pagare il tornello con la loro moneta nazionale (ma il signor tornello doveva essere un po’ razzista perché accettava solo franchi e forse euro, se ricordo bene) hanno provato a convincere il Signor Coso a farle entrare con lui. Perché hanno tentato con il Signor Coso e non con me? Perché lui ha la faccia di una persona carina e gentile e io quella di una strega malefica. E infatti la mia reazione è stato un immediato “together un par di c***i!”. Il Signor Coso è stato più educato, ma metto agli atti che pure la sua risposta aveva lo stesso senso. Per dire che pure lui è una strega malefica, in fondo in fondo.

Alla fine dei 72 metri della torre si gode di una vista stupenda su tutta Zurigo, sul meraviglioso lago di Zurigo, ma anche oltre: sulle Alpi che si stagliano all’orizzonte. E per aiutare i turisti a farsi un’idea di cosa stanno guardando ci sono anche comode piantine descrittive dei monti di fronte a loro.


Panorama del lago di Zurigo visto dalla torre panoramica dell'Uto Kulm, vetta dell'Uetliberg

Il ritorno a Zurigo


Tornando giù dalla cima abbiamo preso un sentiero differente che passava comunque sempre dentro il parco. Dopo un po’ che lo percorrevamo abbiamo, però, intravisto la possibilità di ricongiungerci al sentiero dei pianeti e abbiamo colto l’occasione.

Ed eccoci giunti al momento di parlare del sentiero dei pianeti, un sentiero che riproduce in scala la dimensione dei pianeti del sistema solare ma anche della loro distanza reciproca. Salendo verso la cima se ne fa un primo tratto e quindi noi avevamo già visto il Sole, Mercurio, Venere e la Terra, ma poi avevamo deviato per la vetta. A questo punto però avevamo una mezza idea di vederci gli ultimi pianeti. Abbiamo quindi ripreso questo sentiero di cresta camminando per forse venti minuti, una mezzora. Per percorrere tutto il sentiero, in realtà, sarebbero necessarie due ore e si arriverebbe a Felsenegg di Adliswell, una zona dove potrebbe esserci una funivia che porta alla cima dell’Uetliberg oppure una stazione del treno o tutte e due. Non parlo tedesco quindi ci capisco poco della geografia di quei posti. A un certo punto, comunque, il Signor Coso e io abbiamo gettato la spugna quindi non ho mai scoperto dove saremmo finiti seguendo tutto il sentiero. D'altro canto sapete quanto può essere faticoso percorrere tutto il sistema solare? La NASA non ce l'ha ancora fatta e dovevamo farcela noi?

Noi siamo riusciti giusto ad arrivare a fare la scoperta del secolo, per lo meno del mio secolo: abbiamo scoperto che esiste Ceres, non la birra il pianeta! Che poi in italiano sarebbe Cerere e a quanto pare è un asteroide del sistema solare, l’unico in assoluto a essere considerato un pianeta nano alla stregua del povero Plutone che fino a qualche anno fa era un signor pianeta, e che è stato scoperto, Ceres non Plutone, nel 1801 dall’astronomo Giuseppe Piazzi. Insomma la mia scoperta del secolo arriva in ritardo di un paio di secoletti, ma vi assicuro che ero sconvolta quando me lo sono ritrovata davanti.

A quel punto, comunque, troppo stanchi per proseguire abbiamo dovuto fare dietrofront e tornarcene con la coda fra le gambe a Zurigo con quel bel treno fatto a prova di scemo. E quindi niente: l’estate in cui non mi ha sconfitto il Vioz mi ha fatto a pezzi l’Uetliberg. Che vergogna!


Riproduzione in scala di Venere nel sentiero dei pianeti dell'Uetliberg

Scheda dell’escursione:


Partenza: Zurigo (in treno)
Arrivo: Zurigo (in treno)
Difficoltà: E
Durata: 1 ore circa
Dislivello: 250m

Tutte le fotografie sono mie

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