venerdì 28 settembre 2018

LA SALITA AL MONTE AQUILA

#GIROGIROCOSO: UN FERRAGOSTO MARE E MONTI

Udite! Udite! #GiroGiroCoso è fra noi! Festeggiate e suonino le trombe! La rubrica delle avventure del Signor Coso è qui per farvi sognare. E per cominciare vi porta sull’ottava cima più alta del Gran Sasso: il Monte Aquila


Cavalli al pascolo a Campo Imperatore. Sullo sfondo il Monte Aquila e il Corno Grande
Cavalli nella piana di Campo Imperatore. Sullo sfondo il Monte Aquila e il Corno Grande

Cos’è #GiroGiroCoso


Lo so cosa vi state chiedendo: “e adesso cos’è questa storia di #GiroGiroCoso?”.

C’è stato un tempo in cui il Signor Coso non era il Signor Coso, non era neppure un Coso! C’è stato un tempo in cui il Signor Coso era un bel batuffolo di bimbo che zompettava per le montagne e non si sognava neanche lontanamente di incontrare una folle come me sulla sua strada.

Ecco! Il Signor Coso aveva una passione per la montagna molto prima che l’avessi io, in fin dei conti questa passione me l’ha trasmessa lui, e quindi ha nella sua saccoccia un pugno di escursioni che io non ho neanche mai visto da lontano. Così ho deciso di rubargliele e creare #GiroGiroCoso: la rubrica delle avventure del Signor Coso senza di me.

Su, su, non rattristatevi troppo per la mia assenza. Alcune di queste avventure hanno per protagonista un piccolo pacioccosissimo Signor Cosino, altre invece vedono il Signor Coso in carne e ossa e tutti i 190 cm di altezza che lo compongono. In qualche venerdì completamente random vi capiterà di leggerle. Non saprete mai quando arriveranno. Un giorno vi girerete e zac! #GiroGiroCoso sarà di nuovo lì! Tipo un maniaco con l’impermeabile… però più carino (e un po’ meno sconcio).

E adesso che le idee sono più chiare e abbiamo risposto a tutte le domande, silenzio in sala: comincia l’escursione!


Vista del Monte Aquila e del Corno Grande dal sentiero per la vetta del Monte Aquila
Panorama del Monte Aquila (a destra) e del Corno Grande (a sinistra)

La salita al Monte Aquila


L’escursione del Monte Aquila parte dall’Overlook Hotel che no, non è dentro un DVD di Kubrik ma a Campo Imperatore (2120m) perché è l’Hotel Campo Imperatore. E lassù potete arrivarci sia in funivia che in macchina e non vi preoccupate: di solito c’è parcheggio per tutti, anche per un po’ di più di tutti. Di solito, dico, perché se per caso metà popolazione mondiale decide che proprio quel giorno vuole andare a passeggiare sul Gran Sasso vi tocca tornare un po’ più in giù e parcheggiare lungo la strada. O per lo meno questo è toccato al Signor Coso e, d’altro canto, lo sapete voi quant’è metà della popolazione mondiale? Circa 3,5 miliardi di persone! Ora il Gran Sasso è grande però insomma! Anche lui prima o poi finisce.

Ecco! Da quel che dice il Signor Coso quel ferragosto, uno dei più assolati della storia, 3,5 miliardi di persone avevano deciso di riunirsi proprio lì, a Campo Imperatore, e non la finivano più di arrivare. Ce ne era proprio per tutti i gusti! Qualche indiano navajo, degli eschimesi e alaskesi qualche portatore yogistano, una manciata di pinguini artici, e c’erano pure un paio di Atlantidesi. Insomma c’erano proprio tutti e si stava un po’ stretti. Il Signor Coso però è un tipo serafico: ha fatto un bel respiro, ha parcheggiato nel primo anfratto disponibile, e via a camminare sul sentiero che sale da Campo Imperatore al Rifugio Duca degli Abruzzi passando accanto all’Osservatorio.

Superando il sentiero a sinistra che porta a Pizzo Cefalone, si sale dritti per un sentiero a zig zag, però dopo già 10 minuti si abbandona lo zig zag per intraprendere la traccia a destra che si allontana dal Monte Portella e punta diretta alla Sella del Monte Aquila (2335m).

La sella non è la vetta, che altrimenti si chiamerebbe vetta e questa storia sarebbe già finita. Quindi no, la sella non è la vetta, ma un bel pezzo di mondo incastrato tra il Monte Aquila e il Corno Grande. Un pezzo di mondo che, per altro, in poco tempo precipita a insaputa del Signor Coso in un'altra sella, la Sella del Corno Grande (2421m). E anche questa, ovviamente, è la sella non la vetta. Se volete andare sulla vetta del Corno Grande, che poi è forse il monte per antonomasia che chi non conosce il massiccio crede sia IL Gran Sasso, dovete svoltare a sinistra verso la via normale. Che da lì si raggiunga la via normale me lo ha detto internet perché il Signor Coso era un po’ insicuro tra lei e la via delle creste. Lui era insicro, io invece le confondo proprio: il weekend scorso ho visto la via delle creste e credevo fosse la via normale… o era il contrario? Non ricordo proprio! 


La cresta del Monte Aquila
La cresta del Monte Aquila
Lasciandosi il Corno Grande sulla sinistra, invece, si può proseguire verso il Monte Aquila attraverso un tranquillo percorso erboso che non espone a nessun rischio e che sarebbe stato facilissimo affrontare se solo il Signor Coso quel giorno non avesse avuto sul groppone molto più peso del solito. Ebbene sì, in mia assenza il Signor Coso si è ritrovato a dover portare al posto della doppia borraccia (che così spesso ha portato sull’Appennino con me) un ben più pesante bastone da selfie. È un’attrezzatura che di solito non ci portiamo in vetta, e che comunque il Signor Coso non si è più portato dietro visto l’infelice conclusione… ma non affrettiamo i tempi! Voi intanto ricordatevi la parola selfie stick, e andiamo avanti.

Al termine di una cresta erbosa per niente esposta si raggiunge la vetta di questa collinetta che un po’ a tutti piace chiamare Monte Aquila (2495m). Da lassù si può godere una vista stupenda dei monti intorno, del Bivacco Bafile del Corno Grande, ma soprattutto del versante opposto della montagna che è, immagino, tipo l’arcinemico dell’alpinista. Perché dico così? Perché si chiama Valle dell’Inferno. Ora ditemi voi se può essere un luogo ameno e accogliente una valle chiamata “valle dell’Inferno”. È ovvio che sia una landa di lava e diavoli con i forconi. Mi sembra evidente che deve essere così! Per fortuna si sale dal lato opposto su questa bella vetta incoronata da una croce di ferro rosso.

Galeotta fu proprio la croce. Perché il Signor Coso, stanco di farsi i selfie con il selfie stick, ha pensato bene di chiedere a un signore in vetta con lui di fargli una foto. Compito del signore: fare una foto che riuscisse a ritrarre il Signor Coso, sua madre e la croce in un colpo solo. Procedura di scatto del signore: indietreggiamento di qualche metro, individuazione dell’angolo migliore, accensione dei faretti per illuminare perfettamente la scena, acquattamento sulle punte per l’effetto “fotografo acrobatico”, preparazione di Photoshop per i giusti ritocchi, lieve zoom. Foto del signore: la pancia del Signor Coso. Giuro che è stato così! Allego prove fotografiche alla fine dell’articolo (prego per le risate).

E quindi niente: ditemi voi se quel bastone dei selfie non è stato il più inutile peso della storia!


Croce di vetta del Monte Aquila
La croce di vetta del Monte Aquila

La discesa dal Monte Aquila


Dalla vetta del Monte Aquila le scelte sono molteplici: si potrebbe intraprendere la direttissima per il Corno Grande (che però è una salitona alquanto alpinistica quindi nel caso portatevi un casco) oppure ridiscendere verso il Brancastello proseguendo per la via di salita e raggiungendo Vado di Corno.

La scelta del Signor Coso è stata quella di fare dietro front e tornare sui suoi passi. Quindi sulla via di discesa non c’è molto da dire, se non che arrivati verso il Rifugio Duca degli Abruzzi sua madre e lui hanno assistito all’atterraggio di un elicottero. A dire il vero non capita tutti i giorni di veder atterrare un elicottero in montagna, per cui è comprensibile che questo evento li abbia abbastanza colpiti al punto che la mamma del Signor Coso ha deciso di fotografarlo.

Ovviamente per far entrare un elicottero nella foto bisogna stare un po’ lontani così indietreggia tu che indietreggio anche io, un passo indietro tu un passo indietro io… inciampa tu che inciampo anche io. Malefico montarozzo di 10 centimetri di terra ed erba alle sue spalle! Per fortuna che non c’era un burrone se no faceva la fine di Rowan Atkinson in Hot Shots 2 (se non sapete di che parlo vedetevi il video qui sotto).



Comunque visto che sua madre era incredibilmente sopravvissuta al montarozzo, il Signor Coso ha pensato bene di farle scoprire il vero capolavoro di Campo Imperatore: Mucciante! Infatti dall’albergo Campo Imperatore in macchina bastano dieci minuti per arrivare alla macelleria di Fonte Vetica, ai piedi del Monte Camicia, e strafogarsi di arrosticini. Sempre che si riesca a raggiungere il bancone visto la fila che c’è sempre. E quel giorno, per altro, tutte le 3,5 miliardi di persone si erano spostate dalla vetta alla macelleria. Mica stupidi eh! Così il Signor Coso ha dovuto far la fila. Per fortuna che aveva fatto amicizia con i pinguini antartici, un po’ meno simpatici i portatori yogistani a suo dire: con tutti quei rumori di stomaco…

Alla fine della giornata i nostri due poveri eroi erano stanchi di essere circondati di gente, così hanno pensato di scappare dal Gran Sasso e se ne sono andati a Torvaianica. Sì avete letto bene: Torvaianica, Lazio, Mar Tirreno, 0 m.s.l.m. Insomma da 0 a 100… e c’hanno trovato gli altri 3,5 miliardi di persone che non erano stati a Campo Imperatore. Che Ferragosto solitario! 


Il sentiero del ritorno dal Monte Aquila verso l'Osservatorio
Il sentiero di ritorno dal Monte Aquila verso l'Osservatorio di Campo Imperatore

Scheda della ferrata:


Partenza: Campo Imperatore (a piedi)
Arrivo: Campo Imperatore (a piedi)
Difficoltà: E
Durata: 2.30 ore circa
Dislivello: 400m

Rifugi: Rifugio Duca degli Abruzzi

Foto della pancia del Signor Coso invece che del Signor Coso con la croce di vetta del Monte Aquila
La miglior foto della storia del Signor Coso!

Tutte le foto sono del Signor Coso tranne la foto della pancia del Signor Coso… quella è dello Steve McCurry della montagna. Grazie sconosciuto amico per le risate!

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