venerdì 16 novembre 2018

4 MODI PER PREVEDERE IL METEO

OSSIA QUALCHE INFO CHE SAREBBE TORNATA UTILE ANCHE A NOÈ


Ci sono un paio di cose che non so fare: leggere l’orologio (ebbene sì!) e capire se 16 gradi vuol dire che farà freddo o caldo. Giuro! Non ne ho proprio idea. Ammetto però che negli ultimi anni sono un po’ migliorata; no, non con l’orologio. Se c’è una cosa, in fin dei conti, che un alpinista deve saper fare è prevedere il meteo per cui un po’ sono dovuta migliorare. Solo un po’ eh! Ma almeno qualche cosa l’ho imparata. Per cui, per tutti i meteorignoranti come me, ecco qui le mie pillole di saggezza da quattro soldi.

Foto di Jplenio, fonte pixabay.com

Saper leggere il bollettino metereologico


La prima cosa che si deve imparare quando si fa trekking è leggere il bollettino meteorologico. L’estate in cui il Signor Coso e io siamo stati in Val Badia il bollettino è stato praticamente il nostro miglior amico. Lo consultavamo ogni giorno per sapere quando saremmo finalmente potuti andare sulla Tridentina e grazie a lui abbiamo evitato di prenderci un paio di diluvi universali.

All’epoca, però, io ero completamente incapace di leggere quel foglietto che giorno dopo giorno ci prometteva di prevedere pioggia, vento e sole con un’esattezza veramente sorprendente. Per fortuna per me, però, c’era il Signor Coso che oltre a saper leggere le mappe (sì, io non so fare granché nemmeno questo) e l’orologio, sa leggere il bollettino. Ma se voi non aveste la fortuna di avere un vostro Signor Coso? D’altro canto non li fanno proprio in serie! Ecco allora un piccolo glossario:

  • la pressione atmosferica è il carico esercitato dall’atmosfera sulla superficie terrestre. L’alta pressione significa bel tempo, la bassa pressione invece meteo instabile
  • il rain rate è la quantità di pioggia che potrebbe cadere in un certo periodo di tempo con precipitazioni di intensità costante. Un rain rate minore di 10 mm/h vuol dire precipitazioni deboli, uno maggiore di 100 mm/h invece promette precipitazioni forti
  • il wind chill e l’heat index indicano la temperatura percepita dal corpo umano in condizioni differenti. La temperatura che noi percepiamo, infatti, non è precisamente la temperatura reale. Ci sono vari fattori che possono farci percepire una temperatura più alta o più bassa. Nel caso del wind chill il malefico colpevole è il vento, in quello dell’heat index è per lo più l’umidità.
Cosa significhi avere a che fare con il wind chill io l’ho purtroppo scoperto sulla mia pelle sul Monte Prena in una giornata in cui faceva veramente freddo, ma in cui soprattutto il vento faceva sembrare tutto ancora più freddo. Un paio di volte ho creduto di star per diventare un ghiacciolo. E, d’altro canto, la contrattura che mi è poi venuta alla gamba ricordava molto un ghiacciolo, quindi forse non ero neanche così lontano dalla verità. Per cui voi che potete fate buon uso dei consigli di un ghiacciolo: informatevi sempre sul meteo e sul vento che ci sarà. Ne va del vostro essere un non-ghiacciolo!


Prevedere il meteo grazie alle nuvole


Mia madre, che è una montanara ma che soprattutto ha sempre molta cura di non fomentare la mia naturale ansia devastante, ogni volta che vado a fare trekking mi ricorda che “in montagna il tempo cambia velocissimamente!”. È il suo dolce modo per ricordarmi che vive nel panico ogni volta che io decido di andare un po’ troppi metri sul livello del mare. Non che la faccia stare meglio quando sto proprio al livello del mare, ma questa è un’altra storia.

Purtroppo per me, ma pure un po’ per voi, ha ragione: la montagna è volubile, un attimo prima c’è il sole e quello dopo ti passa davanti Noè sull’arca (e non ti dà nemmeno un passaggio, il maledetto!). E quindi come fare? L’unica soluzione è stare con il naso all’insù e cercare di prevedere quando arriverà la fine del mondo. Per fortuna un indizio ce lo abbiamo, e no, non sto parlando dei reumatismi di vostra nonna, anche se pure quelli possono essere un ottimo uccellino nella miniera: le nuvole.

Esistono vari tipi di nuvole e ognuno di loro ci dice qualcosa del tempo che stiamo per incontrare. Vi suonano familiari i nomi “cumuli”, “cumulinembi”, “cirri” e “cirrocumuli”? Lo so che state pensando: “diamine! Dove ho messo il libro di scienza della terra di quando andavo alle medie?”. Ve lo dico io: nell’immondizia, con ogni probabilità. Chi l’avrebbe mai detto che c’era dentro un’informazione importante per il trekking eh!? Per fortuna vostra oggi mi sento tanto professoressa delle medie quindi vi rinfresco la memoria, poi però qualcuno mi deve regalare una mela eh!
  • I cumuli sono sostanzialmente quei bei batuffoli di cotone che vi fanno sempre vedere in cielo dinosauri, elefanti e Igor Stravinsky. Se ne stanno sempre nel cielo azzurro perché sono indice di tempo stabile
  • II cumulinembi sono una brutta evoluzione dei cumuli. È quando diventano scuri e si allungano e vogliono dire una sola cosa: a breve ci sarà un temporale, quindi se li vedete mi spiace per voi; 
  • I cirri sono praticamente i corridori del cielo. Vanno più veloce di Bolt, ma a differenza sua hanno la forma allungata di riccioli o fiocchi. Non promettono bene neanche a loro, ma a differenza dei cumulinembi vi danno il tempo di cercare un riparo: il tempo peggiorerà nel giro di 15/18 ore
  • I cirrocumuli… beh! Loro sono facili da spiegare. Sapete come si dice, no?! Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle. Ecco! È dei cirrocumuli che si parla, perché loro annunciano pioggia imminente.
Capire come cambierà il tempo guardando le nuvole non è particolarmente difficile. Insomma se ci sono riuscita io sul Col di Lana ci può riuscire chiunque. A parte Noè. A Noè non glielo insegnamo come leggere le nuvole. A lui non va detto niente. Neanche dove si nasconde il dodo, che non lo trova più. Quel maledetto di Noè non ci dà un passaggio? E noi gli facciamo estinguere il dodo, che si sa che è il suo animale preferito!

Prevedere il meteo con il barometro


A dire il vero esiste da tempo anche un piccolo strumento fatto ad hoc per prevedere il meteo. Stiamo parlando del barometro, uno strumento in grado di registrare le variazioni della pressione atmosferica. Ci sono diversi aggeggini tecnologici (orologi, GPS etc.) che ormai lo hanno integrato, quindi forse un barometro vero e proprio non lo avete mai visto. Comunque se vi capita di doverlo leggere la regola generale è: se la pressione sale il tempo sarà buono, se la pressione scende si avrà cattivo tempo in un modo o nell’altro. Questo perché le masse di aria più fredda si spostano verso il basso, creando zone di alta pressione (le famose “anticicloniche”) e portando quindi il bel tempo, mentre l’aria più calda tende a salire creando zone di bassa pressione (le “cicloniche”) e causando il maltempo. Facile no?! Sono quasi sicura che anche questa roba ce l’hanno insegnata alle medie, ma io non me la ricordavo più, non so voi.

I migliori siti per vendere il meteo


C’è poi un’ultima opzione da considerare per conoscere il meteo: i siti web! O anche le app se preferite. Insomma il caro vecchio web e la cara vecchia tecnologia. Perché se Noè è un raccomandato con suggerimenti dai piani alti anche noi possiamo scoprire qualcosa senza faticare troppo.

I suggeritori che preferisco io sono:
  • 3BMETEO, un sito molto affidabile che mi ha saputo dare ottime previsioni sia in Italia che in Svizzera e Austria
  • ILMETEO, un sito e un’app a cui mi affidavo prima di scoprire 3BMETEO e che nel complesso non è male
  • METEOAM, il servizio meteo dell’Aeronatutica Militare che sbaglia di rado
Nonostante la mia ossessione per il tre vi aggiungerò un ultimo sito meteorologico perché è un’ottima fonte da prendere davvero in considerazione: METEOTERAMO.IT, una fonte affidabile per chi fa trekking sul Gran Sasso perché dà anche il clima in vetta. Qualche volta sbaglia, ma nel complesso non è male.

Foto di Paul Gilmore, fonte Unsplash
Ecco qui tutti i miei consigli da quattro soldi. Non saranno tanto, ma è più di quello che vi offrirebbe Noè: lui sa solo costruire un’arca che poi parcheggia pure in vetta a una montagna. Ma dimmi tu se si può considerare okay come modo di scalare!

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